sabato 30 agosto 2008

La UE mette la cultura online

E non perdetevi, tra qualche giorno, il nuovo episodio di "Ritorno ad Alessandria" per il ciclo "Il pagano alla ricerca dell'informazione", in cui parleremo di collocazione dei libri in una biblioteca secondo il sistema Dewey.


LA UE METTE LA CULTURA ON LINE

TORNA IL MITO DELLA BIBLIOTECA

Nasce Europeana e sfida la rivale Google Library


Da La Repubblica del 13 agosto 2008

Articolo di Anais Ginori

PARIGI – La conoscenza senza frontiere avrà presto un nome e un luogo. O piuttosto un sito: “europeana.eu”. E’ su questo portale che a partire da novembre ci si potrà collegare per scaricare gratuitamente libri di ogni tipo: romanzi, testi di storia o filosofia, riproduzioni di antichi manoscritti, testi religiosi.

Oppure ancora opere musicali, capolavori della pittura, fotografie d’epoca. Oltre 2 milioni di file saranno online subito. Ma l’obiettivo è molto più ambizioso. Si dovrebbe arrivare a 10 milioni entro il 2010. Un gigantesco archivio della cultura e della memoria dell’Europa, che metterà in rete oltre 90 istituzioni. Sarà aperto 24 ore su 24 per ricerche e studi ma anche semplicemente per chi vuole curiosare nell’universo dell’arte e del sapere, e senza mai spostarsi da casa.

Il progetto è nato come una corsa contro il tempo. Nel 2007 l’Ue si è accorta che in California il gruppo Google era già molto avanti nel creare la più grande biblioteca virtuale del mondo. E’ stata per prima la Banque Nationale de France, voluta dall’ex presidente socialista Mitterrand, a lanciare l’allarme, mettendo in digitale tutto il suo patrimonio con il nome “Europeana”. Il dominio è stato poi ripreso dalla Ue che ha finanziato con più di 225 milioni di euro l’iniziativa. Da qualche mese, la sede di Europeana si è spostata all’Aja. E’ nella capitale olandese che ci sarà la “regia” di tutti i flussi di informazioni provenienti da oltre 90 istituzioni europee. Viviane Reding, commissario Ue all’informazione e ai media fa un esempio di come Europeana cambierà l’approccio alle biblioteche e alle ricerche. “Dalla Cecoslovacchia, uno studente potrà consultare le opere della British Library senza andare a Londra, così come un amante dell’arte irlandese potrà ammirare la Gioconda senza dover fare le lunghe file al Louvre”.

Nella lista dei contributori di Europeana ci sono anche istituzioni italiane. Le biblioteche nazionali di Roma, Firenze e del Vaticano hanno aderito, così come il museo delle Scienze di Firenze. “C’è purtroppo ancora molto lavoro da fare per poter mettere tutto l’archivio delle biblioteche su internet” spiega Reding. Si stima che ci siano oltre 2,5 miliardi di volumi negli archivi del vecchio continente ma che soltanto l’1% sia tradotto in file. Il commissario europeo ha chiesto un ulteriore sforzo economico ai governi per incentivare la digitalizzazione delle opere. Un lavoro costoso e molto lungo. “Alcuni paesi europei ci hanno stupito” ha fatto notare Reding. La Slovenia è riuscita a ottenere sponsorizzazioni private per portare in rete il suo patrimonio culturale. In Slovacchia, invece, una caserma militare è stata trasformata in una sorta di fabbrica della scannerizzazione dei libri, grazie ad apparecchiature molto sofisticate in grado di girare le pagine automaticamente.

L’altro problema che Europeana dovrà sormontare è quello dei diritti d’autore. Le opere che saranno consultabili sul portale sono per adesso anteriori al Novecento: sfuggono dunque ai problemi legali della proprietà intellettuale. I responsabili della biblioteca virtuale europea stanno però studiando un sistema che presto darà la possibilità agli utenti di vedere anche opere contemporanee. Un primo esperimento è stato fatto dalla biblioteca nazionale francese e il suo portale “Gallica”: 10.000 volumi di cui 2.000 protetti dal diritto d’autore. Gli utenti vengono direttamente collegati al sito delle case editrici da dove è possibile scaricare a pagamento il libro con carta di credito. Secondo il presidente Bruno Racine circa 350 libri al giorno vengono comprati attraverso “Gallica”, che entro il 2011 proporrà 300.000 volumi digitali.

Nonostante l’accelerazione europea, la rincorsa con il Google Library Project appare tutta in salita. Larry Page e Sergey Brin, gli inventori del più famoso motore di ricerca, sono al lavoro dal 2004 promettendo di ricreare il sogno della biblioteca di Alessandria in versione elettronica. Google, che ha risorse quasi illimitate, è già riuscita a portare nel suo catalogo molte istituzioni europee. La sfida è lanciata.

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